Il Palazzetto del Podestà che si incontra sulla piazzetta a sinistra della chiesa di Santo Stefano, fu costruito nel XIV secolo e restituito all’originaria tipologia da un restauro concluso nel 1993, con il quale è stata rimossa la brutta scala esterna in cemento costruita per accedere al piano superiore, consentendo la riscoperta di tre archi ribassarti che adornano la semplice facciata.
Al piano terra si apriva un tempo una piccola cappella, detta di Santa Maria Nuova, da cui è stato staccato nella primavera del 1907, l’affresco raffigurante la Madonna tra i Santi Sebastiano e Rocco, opera di Orlando Merlini (Perugia, notizie dal 1452 – Gubbio 1510) ora conservato al piano superiore del palazzetto, fatto eseguire nel 1495 dal podestà del luogo, lo spellano Cesare Sensini.
Sotto scorre la scritta: HOC OPUS FACIT FIERI CESAR DOMINI SENSINI DE HISPELLO POTESTAS COLLISMANCII 149V (1495).
Rimane in loco il portalino d’ingresso sul quale corre l’iscrizione: “Deiparae Virgini Mariae Anno Domini MDXLIX“. A destra della cappella esisteva un tempo un piccolo carcere.
Al primo piano, sulla parete della sala grande, si conserva un affresco raffigurante, in alto, l’Incoronazione della Vergine da parte di Gesù Cristo e Dio Padre, con in basso i santi Barbara che tiene in mano il torrino simbolo di Collemancio nell’atto di offrirlo a Santo Stefano e Rufino d’Arce, riconducibile al nome di Ascensidonio Spacca detto il Fantino, pittore di Bevagna (1557-1646).
L’affresco è incorniciato da una fronda con i colori azzurro e oro, come il vicino stemma della famiglia Baglioni.
Il palazzetto del Podestà, fu sede della Scuola Elementare da quando fu istituita alla fine del 1800. Alla fine degli anni trenta del novecento il piano terra fu trasformato in circolo ricreativo.
Nel 2003, fu destinato ad Antiquarium di Urvinum Hortense dove sono stati collocati i materiali provenienti dalle ricerche sul territorio e dagli scavi tuttora in corso nella nostra zona archeologica.
Fonti: Paola Mercurelli Salari Federica Annibali – Cannara Collemancio e l’Antica Hurvinum Hortense – 1998
Foto: Raimondo Fugnoli
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