La chiesa di Santa Maria delle Grazie detta delle Fontanelle o anche Madonna del Latte, si trova ad un bivio sulla strada che congiunge Collemancio a Bettona a poche centinaia di metri dall’abitato.
La chiesa era a navata unica, con un solo altare sopra il quale si apriva una nicchia dove un tempo si poteva ammirare un affresco con al centro Maria lattante Gesù, nei rincassi laterali S. Antonio e S. Stefano, di scuola umbra del XV secolo.
La nicchia e le pareti erano decorate con affreschi quattrocenteschi realizzati da pittori umbri che furono strappati nel 1907 dal restauratore assisiate Domenico Brizi su ordine del pievano e dell’allora sindaco di Cannara Bruno Brunamonti, prima che potessero andare persi definitivamente a causa dello stato di decadenza dell’edificio. Questi che vengono descritti ancora “in situ” nel manoscritto di Carattoli e Guardabassi del 1863, oggi trovano spazio in un’apposita sala del Museo Città di Cannara.
La chiesa ha le caratteristiche del Santuario processionale, in quanto ha due porte di accesso che, poste sui lati lunghi, permettevano il passaggio continuo dei fedeli in preghiera secondo l’antico uso processionale detto “a passate“.
Le aperture erano a sesto acuto falcato ed, unitamente ad altri elementi, quali affreschi quattrocenteschi, suggeriscono la datazione compresa tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. Fuori dalla porta della chiesa, verso sud, su un mattone vi era scolpita l’iscrizione:
ECCE LATERA 1750
mentre nella parte superiore la Torre simbolo della comunità di Collemancio.
Stiamo parlando di un rudere che doveva essere a navata unica con un solo altare e dove le pareti fino all’inizio del secolo erano decorate con affreschi. Affreschi che si trovavano in questa chiesa, oggi custoditi nel Museo Città di Cannara, del quale degno di maggior rilevanza è la trecentesca Madonna del Latte.
E’ difficile trattare di un aspetto della chiesa dal momento che oggi, purtroppo della stessa rimane solo il perimetro con le pareti parzialmente crollate e quelle che restano sono tenute insieme dalle radici di un fico e da edere che hanno ingabbiato le pietre.
E’ a pianta rettangolare e misura esternamente 13 metri circa di lunghezza per 8 metri circa di larghezza.
Testi Volantino FAI 2019 – Foto Raimondo Fugnoli
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